Organi Storici in Lettonia: Appunti da un Viaggio-Studio

L'idea di scrivere un breve saggio dedicato agli organi storici della Lettonia è nata da un’esperienza personale: durante il Master of Fine Arts all'Accademia di Musica "Artisten" dell'Università di Göteborg ho avuto modo di compiere vari viaggi-studio con le classi d’organo di Göteborg e di Copenaghen, dato che entrambe le classi avevano in comune lo stesso insegnante, il professor Hans Davidsson, eminente personalità del panorama organistico svedese. Uno di questi viaggi-studio ebbe Rīga come meta: tra il 3 e l’8 aprile 2017, visitammo un gran numero di strumenti storici, sia nella capitale che nei dintorni, raccogliendo una notevole quantità di documentazioni e materiale fotografico, suonando gli strumenti visitati e partecipando ai corsi e concerti tenuti dagli insegnanti. Insieme al professor Davidsson, le altre guide del viaggio-studio a Rīga furono le due insegnanti d’organo Bine Katrine Bryndorf (Copenaghen) e Vita Kalnciema (Rīga), cordiale padrone di casa per l’evento.

Vista la scarsità d’informazioni in lingua italiana riguardo all’arte organaria nei paesi baltici, ho pensato di divulgare parte del materiale personalmente raccolto durante questa esperienza, riordinando le informazioni con un ricco apparato fotografico, con lo scopo di fornire un interessante, seppur breve e conciso, rapporto post viaggio che possa servire ai colleghi organisti a saperne di più sul ricco panorama organario delle chiese lettoni.

La Scandinavia ed i territori baltici hanno avuto costanti rapporti d’interazione dinamica, sia per quanto riguarda l’attività commerciale che per gli aspetti culturali che riguardano anche il nostro argomento: durante il Seicento e Settecento, elementi dell’organaria tipica della Germania del Nord vennero importati nei paesi che si affacciano sul Mar Baltico, creando nuove realtà che unirono le caratteristiche locali a quelle estere. L’organo scandinavo, così come quello baltico, si originarono direttamente dall’organo tedesco e ne ricalcano per questa ragione anche la stessa ricchezza di colori. Molte ditte organarie tedesche hanno abbondantemente lavorato sul territorio lettone specialmente durante il XIX secolo, tra le altre Ladegast, Walcker e Sauer. La sola ditta Sauer ha installato ben 13 strumenti il Lettonia tra il 1882 ed il 1906, tra i quali i grandi organi della chiesa del Gesù (1889) e della chiesa vecchia di Santa Gertrude (1901), entrambe nel centro di Rīga, mentre la ditta Walcker ottenne prestigio a livello internazionale costruendo il monumentale organo con ben 124 registri della cattedrale di Rīga nel 1883.

Oltre ai giganti di Rīga e di Liepāja, entrambi a loro volta aventi il titolo di organo più grande del mondo, sono stati visitati altri strumenti di fattura più recente durante il nostro viaggio-studio in Lettonia: gli organi del Conservatorio di Rīga (tra cui un Sauer meccanico a due manuali e pedaliera con 17 registri, Op.1977, costruito nel 1972, ed un piccolo organo a tre manuali ispirato alla scuola romantica francese costruito dal lettone Jānis Klaniņš), l’organo inglese a tre manuali della chiesa luterana di Dubulti (costruito dalla ditta Driver & Co. nel 1925 e recentemente installato in Lettonia) e l’organo americano della chiesa anglicana del Santissimo Salvatore a Rīga (costruito dalla ditta Johnson & Co. 1892 con due tastiere e pedaliera, utilizzato per il concerto degli studenti delle classi di Göteborg e di Copenhagen). Iniziamo allora la lettura di questo diario di viaggio alla scoperta degli organi storici più importanti della Lettonia!

Ugāle, piccolo villaggio rurale nominato per la prima volta nel Trecento, è rimasto isolato fino agli inizi del Novecento, fin quando una stazione ferroviaria venne costruita con lo scopo di industrializzare il centro abitato nel 1904. Entrando in paese con il nostro minibus, ho avuto la sensazione di entrare in un altro mondo, ancora dimenticato dalla modernità e saldamente ancorato ad antiche tradizioni di campagna. Oggi Ugāle è una località rinomata per le plurisecolari industrie di lavorazione del legno, fondate già nel primo Seicento dagli artigiani olandesi. L’unica bottega organaria della Lettonia con commissioni locali ed estere, guidata dal parroco ed esperto organaro Jānis Klaniņš, ha sede nei pressi della chiesa parrocchiale luterana, dove si conserva il più antico organo dei paesi baltici.

Cornelius Rhaneus [junior] (Liepāja, 1671 – Kuldīga, 1719) costruì l’organo della chiesa di Ugāle tra il 1697 ed il 1701: egli può essere annoverato tra i più significativi organari attivi in Lettonia a cavallo tra XVII e XVIII secolo. Figlio dell’organista e organaro Cornelius Rhaneus [senior] (ca.1630-1707), dal quale apprese i primi rudimenti di arte organaria, Rhaneus [junior] costruì organi per le chiese di Skaitskalne (1697, 11 registri, parzialmente preservato), Augstkalne (1712, 10 registri), Santa Caterina a Kuldīga (1712-5, sopravvive soltanto la facciata) e Lestene (1718, 33 registri, andato distrutto nel 1950 e parzialmente preservato nel museo del castello di Rundāle). La chiesa parrocchiale, di rito luterano, venne costruita in pietra a partire dal 1694. L’interno ad aula unica è rimasto quasi intatto, con un pavimento in piastrelle di cotto dissestate, i banchi di legno ed i decori barocchi del pulpito e dell’altare maggiore. Tutto è rimasto com’era in origine, quasi come se si fosse conservato intatto grazie al freddo gelido che avvolge la navata.

L’impressionante cassa lignea, arroccata sulla cantoria di controfacciata, è riccamente decorata con preziosi intagli e sculture, realizzati dall’artigiano Michael Marquart (? – dopo il 1711), ed è l’unica opera conosciuta di questo scultore locale. Nonostante fosse prevista una mano di vernice per dare vita alle sculture tramite sgargianti effetti cromatici, la facciata dell’organo è rimasta fino ad oggi al naturale: i motivi possono essere molteplici, primi fra tutti lo scoppio di guerre, le pestilenze, così come la povertà generale che ha afflitto l’area Baltica, che nella sua durezza ci ha fatto dono dello strumento oggi in condizioni pressoché originali.

Il progetto iniziale prevedeva la costruzione di un organo a due manuali ma senza pedaliera: nello stesso anno in cui la chiesa venne completata, Marquart ricevette il pagamento per completare le decorazioni lignee della cassa. Un’iscrizione all’interno del somiere del Grand’Organo testimonia che lo strumento venne completato nel 1700 ma, l’anno successivo, Rhaneus aggiunse una sezione di pedale indipendente di otto registri, sistemata dietro alla cassa principale. Un’altra iscrizione a matita reca la data di completamento: Cornlius-Rhaneus Jun me fecit Anno 1701. Alcune modifiche vennero effettuate nel 1851 dall’organaro Karl Herrmann di Liepāja, del quale parleremo in seguito, che rifece le tastiere, il leggio, i mantici ed alcune delle canne metalliche delle misture. Nel 1903, un organaro di nome Platais da Jēkabpils (?-?), intervenne sull’organo, fortunatamente non modificando lo schema originario. Durante il regime sovietico, Ugāle non era facilmente accessibile ai visitatori stranieri: per questo motivo, l’organo Rhaneus è rimasto sconosciuto al resto d’Europa fino agli anni Novanta.

Con un progetto avviato nel 1993 da una squadra formata da organisti ed organari tedeschi e svedesi, l’organo di Ugāle è stato restaurato nella bottega organaria locale da un gruppo di organari lettoni guidati da Kalniņš, con lo scopo di riportare lo strumento alle condizioni originali. La meravigliosa cassa è stata restaurata nel 1999 dagli studenti del dipartimento di restauro del Riga Building College guidati dalla professoressa Aida Podziņa. I materiali impiegati da Rhaneus per la costruzione delle canne sono della più alta qualità: le canne metalliche sono di stagno e piombo in ugual percentuale, mentre le canne di legno sono tutte di pino. I somieri sono costruiti in legno di quercia, così come i supporti strutturali. Il registro ad ancia Zincke al manuale è di eccezionale valore, essendo uno dei due esempi storici sopravvissuti fino ai giorni nostri. I registri vengono azionati da pesanti maniglie in ferro e la pedaliera, dalle dimensioni molto più ampie di quelle moderne, richiede di aggiustare le distanze per raggiungere le note verso il basso e verso l’acuto. Il suono è chiaro e limpido, quasi rarefatto, di arcaica bellezza.

Due tastiere di 47 note (do1-do5 senza do#1 e re#1). Pedaliera di 27 note (do1-mi3 senza do#1 e re#1).

1 Manuale (Rückpositiv): Flötte 8, Principal 4 (facciata), Blockflött 4, Scandinal und Querflöit 4 (=Salicional 4), Gemshorn 2, Offenflött 2, Quinte 1 1/3, Sedecima 1, Schalmeij 8.

2 Manuale (Hauptwerk): Borduna 16, Principal 8 (facciata), Hollflöt 8, Quintade 8, Octava 4, Rohrflöt 4, Raußquint 3, Superoctava 2, Waldflöjt 2, Sexta (=Terz 1 3/5), Mixtur III, Zincke 8.

Pedale: Subbass 16, Gedactbass 8, Viola di Gamba 8, Octava 4, Quinte 3, Octava 2, Posaune 16, Trompete 8.

Accessori: Zimbelstern, Calcantglocke (campanella per l'alzamantici), Evacuant (valvola per lo svuotamento veloce dei mantici).

Trasmissione meccanica. Somieri a tiro. 4 mantici a cuneo. Temperamento equabile (originariamente mesotonico). Corista 460 Hz.

L’area oggi occupata dalla città di Liepāja, importante porto lettone e seconda città per grandezza del paese, aveva già un’importanza di rilievo ai tempi dei Romani, quando divenne crocevia per i commerci di ambra. La città venne fondata nel 1263 dai cavalieri teutonici ma la sua importanza crebbe soprattutto a fine Seicento, quando un nuovo porto venne aperto nel 1697, dal quale passarono anche gli ambasciatori russi in visita in Europa. La Cattedrale della Santissima Trinità, officiata dal rito luterano, venne fondata nel 1742. Quando la cattedrale venne consacrata il 5 dicembre 1758, l’organaro Johann Heinrich Joachim (1696-1762) aveva già installato un organo di 36 registri, che purtroppo non riscosse commenti di soddisfazione. Un nuovo strumento venne commissionato ad uno dei più famosi organari di allora, il tedesco Heinrich Andreas Contius (Halle, 1708 – Valmiera, 1795), tenuto in considerazione anche dal grande Johann Sebastian Bach. Contius era figlio dell’organaro Christoph Contius (?-?) di Halle, in Germania: dopo un periodo di attività in terra natale, dove aveva una bottega in Altenburg, si trasferì a Rīga, ottenendo importanti commissioni.

Il nuovo strumento venne completato da Contius il 26 agosto 1779, con 39 registri incassati nella facciata dell’organo di Joachim: la parrocchia rimase molto soddisfatta del lavoro effettuato da Contius e lo strumento, considerato il migliore della regione, venne suonato anche da Georg Joseph Vogler (1749-1814), celebre organista e didatta tedesco, che ne rimase molto colpito ed affascinato. L’organista e maestro del coro della cattedrale, Adolf Went (1819-1886), pianificò regolari interventi di ampliamento allo strumento, tutti commissionati alla locale ditta Herrmann, che tra il 1844 ed il 1874 ampliò l’organo fino a raggiungere 77 registri, 4 manuali, 3.841 canne e 21 somieri differenti! L’ultima operazione di ampliamento venne effettuata nel 1885, quando la ditta Barnim Grünberg di Szczecin, Polonia, aggiunse ben 53 nuovi registri disposti su 12 ulteriori somieri. 

Adesso l’organo copriva l’intera facciata interna, comprese le due cantorie delle navate laterali. Il ciclopico strumento venne inaugurato il 13 dicembre 1885, con il titolo di organo più grande del mondo. Nonostante questo primato sia stato strappato nel 1912 da un grande organo americano a trasmissione elettrica, l’organo di Liepāja è tutt’oggi il più grande organo al mondo a trasmissione meccanica. La monumentale facciata dorata troneggia sulla cantoria di controfacciata, in contrasto con il chiarore delle volte e dell’arredo rococò. L’organo, di molto sovradimensionato per la grandezza della chiesa, conserva ancora molti dei registri originali di Contius, ancora collocati sui somieri originali, così come quelli aggiunti da Herrmann tra 1844 e 1874.

Tale lunghissima disposizione fonica non è pensata per raggiungere un Tutti completo, data l’incredibile quantità d’aria che sarebbe richiesta e del tutto impossibile da fornire, quanto per avere a disposizione un’infinita scelta di colori e di combinazioni nel gusto ottocentesco tedesco. L’aria, infatti, viene distribuita a somieri raggruppanti un numero limitato di registri, in modo da fornire una pressione costante e regolare: A-E per il Grand’Organo e Pedale, A e B per ciascun manuale rimanente. I differenti colori aiutano (se così vogliamo dire!) a riconoscere a quale manuale corrisponde ciascun tirante.

Quattro tastiere di 54 note (do1-fa5). Pedaliera di 27 note (do1-re3).

1 Manuale (Echowerk): Harmonica 16 A, Quintaton 16 B, Zartflöte 8 A, Viola d'Amour 8 A, Vox angelica 8 A, Viola 8 B, Fugara 8 B, Traversflöte 8 B, Lieblich Gedackt 8 B, Geigen Principal 4 B, Zartflöte 4 B, Traversflöte  4 B, Vox Humana 8 B.

2 Manuale (Hauptwerk): Geigen Principal 32 C, Principal 16 C, Viola 16 A, Flauto major 16 E, Principal 8 C, Principal 8 E, Gemshorn 8 B, Doppelflöte 8 B, Salicional 8 B, Geigen 8 A, Gedackt 8 A, Portunal 8 A, Viola 8 A, Flute Harmonique 8 A, Quintaton 8 A, Bordun 8 E, Flöte 8 E, Gedackt 8 D, Quinte 5 1/3 D, Oktave 4 B, Oktava 4 D, Geige 4 A, Gedackt 4 A, Portunal 4 A, Gemshorn 4 B, Terz 3 1/5 D, Quinte 2 2/3 D, Septime 2 2/7 D, Oktave 2 B, Oktava 2 D, Waldflöte 2 B, Terz 1 3/5 D, Oktave 1 D, Cornett II-IV B, Mixtur II-VI D, Scharf III-IV D, Trompete 16 C, Clarinette 16 A, Trompete 8 C, Clarinette 8 C, Oboe 8 E, Clairon 4 E.

3 Manuale (Brustwerk): Untersatz 32, Geigen Principal 16 A, Viola di Gamba 16 A, Bordun 16 B, Principal 8 B, Spitzflöte 8 B, Füllflöte 8 B, Flauto amabile 8 B, Hohlflöte 8 A, Gedackt 8 A, Gedackt Quinte 5 1/3 A, Oktave 4 B, Viola 4 A, Hohlflöte 4 A, Spitzflöte 4 B, Quinte 2 2/3 B, Octave 2 B, Spitzflöte 2 B, Terz 1 3/5 B, Cornett IV B, Mixtur III-V B, Fagott 16 A, Trompete 8 B.

4 Manuale (Oberwerk, espressivo): Salicional 16 A, Gedackt 16 A, Geigen Principal 8 A, Salicional 8 A, Rohrflöte 8 A, Doppelflöte 8 A, Harmonica 8 A, Liebesgeige 8 A, Vox coelestis 8 A, Oktave 4 A, Rohrflöte 4 A, Nassat 2 2/3 A, Flautino 2 A, Mixtur II-IV A, Schalmey 8 A, Aeoline 16 B, Aeoline 8 B.

Pedale: Contrabaß 32 B, Untersatz 32 B, Majorbaß 16 B, Principal 16 A, Violon 16 D, Subbaß 16 C, Viola di Gamba 16 E, Quintatön 16 E, Bordun 16 E, Quintbaß 10 2/3 C, Oktave 8 A, Offenflöte 8 B, Violoncello 8 D, Gedackt 8 C, Viola 8 E, Flöte 8 E, Bordun 8 E, Terz 6 2/5 C, Quinte 5 1/3 A, Septime 4 4/7 C, Oktave 4 A, Fullflöte 4 B, Gedackt 4 E, Quinte 2 2/3 A, Oktave 2 A, Flautino 2 E, Bombard 32 B, Posaune 16 B, Dulcian 16 D, Posaune 8 A, Dulcian 8 C, Clairon 4 A, Dulcian 4 E, Clairon 2 A, Dulcian 2 E.

Unioni: OW-BW, BW-HW, EW-HW, HW-Ped.

Accessori: 3 Calcantglocken, glocke Kirchendiener, 3 Evacuanter (torre, sud, nord).

Trasmissione meccanica con leva Barker per il Grand'Organo. Somieri a tiro. Mantici a lanterna nella torre, 6 mantici a cuneo ai lati dell'organo (sulla tribuna). Temperamento equabile. Corista 445 Hz.

Uno strumento molto interessante è l’organo della chiesa luterana di Zlēkas, un piccolo paese nei pressi del fiume Venta. La chiesa parrocchiale, considerata un autentico capolavoro di architettura ecclesiastica lettone, venne costruita a partire dal 1645: l’interno, arricchito da sculture di gusto manieristico, è stato preservato intatto per quasi 350 anni. Questa chiesa era già dotata di un organo nel XVIII secolo, sostituito da un nuovo strumento costruito nel 1875 da Karl Alexander Herrmann (1847-1926) che aveva la propria bottega organaria a Liepāja dal 1844, prima di trasferirsi a San Pietroburgo nel 1878. Herrmann aveva iniziato l’attività di organaria nella bottega del padre, Karl Herrmann (1807-1868), probabilmente l’organaro più celebre della regione durante la seconda metà del XIX secolo.

I due costruirono insieme vari strumenti, molti dei quali ancora preservati nelle chiese di Lituania ed Estonia. Karl Herrmann fu anche un valente organista, che ricoprì incarichi a San Pietroburgo, Kandava, Dobele e presso la chiesa di Sant’Anna a Liepāja. Gli  strumenti costruiti da Herrmann sono costruiti in maniera semplice, con meccaniche di ottima qualità e tutti a trasmissione meccanica. Per questo motivo, Karl Alexander Herrmann ebbe una difficile concorrenza con gli altri organari del tempo che costruivano strumenti di grandi dimensioni a trasmissione pneumatica. Egli passò dagli ideali ottocenteschi classicheggianti ai più moderni elementi della scuola tardoromantica tedesca, come testimoniato dall’ampio uso di ance libere e dalla presenza di molti registri di fondo, molti dei quali violeggianti, facendo uso di grandi canne di legno così come di più economiche canne di zinco, pratica molto comune in quella regione nella seconda metà dell’Ottocento.

L’organo della chiesa di Zlēkas si è conservato in condizioni originali, con la facciata composta da canne di zinco incorniciata in una cassa neogotica decorata con quattro piccoli dipinti. I mantici, ancora azionati a mano e mai restaurati, sono di ottima fattura ed in condizioni eccellenti, al punto che solo di rado si necessita di dare un’alzata supplementare. La console, a finestra sul lato sinistro della cassa, permette all’organista di seguire la cerimonia in modo agevole e di guidare i canti. Il suono è caldo e ricco di sfumature dinamiche, data la presenza di molti registri di 8 piedi, dal pianissimo al forte. La pressione è relativamente alta (85 mm), e, nonostante le dimensioni dei somieri, lo strumento ha una meccanica leggera e molto precisa.

Due tastiere di 54 note (do1-fa5). Pedaliera di 27 note (do1-re3).

1 Manuale (Hauptwerk): Borduna 16, Principal 8, Hohlflöte 8, Gemshorn 8, Gamba 8, Octave 4, Hohlflöte 4, Octave 2, Mixtur II-IV, Trompete 8 (ancia libera).

2 Manuale (Oberwerk, espressivo): Lieblich Gedackt 16, Geigenprincipal 8, Doppelflöte 8, Zartflöte 8, Salicional 8, Flöte 4.

Pedal: Principalbass 16, Subbass 16, Octavbass 8, Posaune 16 (ancia libera).

Unioni: OW-HW, HW-Ped.

Trasmissione meccanica per note e registri.

Quando il professor Hans Davidsson mi propose di partecipare ad un viaggio-studio organistico in Lettonia, il primo pensiero fu per il celeberrimo organo di Rīga, colossale strumento sinfonico conosciuto ed ammirato in tutto il mondo organistico, ammirato in condizioni pressoché originali nella cattedrale luterana.

Rīga divenne sede vescovile nel 1201: la città crebbe d’importanza nel XIII secolo quando divenne parte della Lega Anseatica. La grande cattedrale luterana venne costruita a partire dal 1215: quando la costruzione venne completata, era la chiesa più grande di Lettonia.

Un primo organo, costruito nei primi anni del XVI secolo, venne completamente distrutto nel 1547 da un devastante incendio divampato la sera del 21 maggio che danneggiò gran parte della struttura a mattoni della cattedrale e dei palazzi intorno alla chiesa.

Il maestro Jacob Raab (?-1609) di Lubecca costruì un nuovo strumento tra 1594 e 1601 con una monumentale facciata, ancora visibile nello strumento attuale. La facciata reca ancora la firma dell’autore, che tradotta dal tedesco recita: Io, maestro Jacob Rab, chiamato dalla grazia e dall’aiuto di Dio, ho completato questo lavoro nella Sua Gloria ed umilmente l’ho decorato nell’anno 1601. Tutto questo è stato allora completato. L’organo aveva allora 42 registri disposti su tre manuali e pedaliera.

Heinrich Andreas Contius ricostruì lo strumento tra il 1773 ed il 1776, aggiungendo anche le torri del pedale ai lati della facciata principale. I compositori Johann Valentin Meder (1649-1719) e Georg Michael Telemann (1748-1831), nipote del famoso compositore omonimo, furono organisti titolari di questo strumento. Un fulmine colpì l’organo il 31 luglio 1797, danneggiando lo strumento e rendendolo muto. Con l’occasione dei restauri, voluti dall’organista Meder, anche la facciata subì leggere modifiche. Dopo una lunga successione di riparazioni e ricostruzioni, l’organo divenne quasi insuonabile nel 1879: dei 51 registri, soltanto 7 (aggiunti da August Martin) erano utilizzabili ed intonati correttamente. Nel 1881, l’organo versava in condizioni troppo precarie e l’amministrazione della chiesa pensò che fosse il momento giusto per dotare la cattedrale di un nuovo strumento. La commissione venne affidata alla rinomata ditta tedesca E.F. Walcker, fondata da Eberhard Friedrich Walcker (Bad Cannstatt, 3 luglio 1794 – Ludwigsburg, 2 ottobre 1872) nel 1820 a Ludwigsburg, presto divenuta una delle ditte organarie più rinomate d’Europa. Il contratto per la costruzione del nuovo strumento venne firmato il 16 novembre 1881.

Il nuovo colossale strumento, installato all’interno della monumentale cassa cinquecentesca, doveva contare 90 registri: grazie all’impegno dell’organista della cattedrale, Wilhelm Bergner (1837-1907), il progetto venne ingrandito fino a raggiungere 120 registri. La ditta Walcker aggiunse 4 ulteriori registri, sufficienti per conferire all’organo di Rīga il primato di organo più grande del mondo. Completato il 4 agosto 1883 nella bottega di Ludwigsburg, l’organo arrivò a Rīga l’11 novembre dello stesso anno. L’installazione iniziò il 25 novembre ed il 30 dicembre, seppur ben 36 registri fossero ancora mancanti, il nuovo organo venne udito per la prima volta. L’inaugurazione ufficiale avvenne il 31 gennaio 1884 alle ore 9 di mattina: una folla di ben 3.400 persone prese parte al concerto, ricordato ancora oggi come il concerto con più partecipanti della storia di Rīga. Il nuovo strumento venne testato dagli organisti Homilius (organista della chiesa di San Pietro a San Pietroburgo), Postel (maestro di cappella della chiesa della Trinità a Yelgava) e dallo stesso Bergner: tutti e tre i musicisti espressero commenti unanimi sull’eccezionale qualità dello strumento. Il grande compositore Franz Liszt (1811-1886) compose un arrangiamento del corale luterano Nun danket alle Gott in onore del nuovo grandioso strumento, suonato anche dall’organista e concertista francese Alexandre Guilmant (1837-1911) nell’ottobre 1884.

Seppur il primato di organo più grande del mondo non spetti più all’organo di Rīga, con i suoi 124 registri disposti su quattro manuali e pedaliera ed un totale di 6.718 canne, viene ancora considerato tra gli strumenti musicali più grandi al mondo. Le dimensioni sono veramente notevoli: 25 metri d’altezza per 11 di larghezza e 10 di profondità. Con ben 16 combinazioni libere, trasmissione meccanica con leve pneumatiche Barker ed un crescendo programmabile meccanico, questo strumento era equipaggiato delle più moderne tecnologie di allora. Il quarto manuale e la corrispettiva divisione del pedale (a trasmissione pneumatica) possono essere suonati anche da una console indipendente collocata nella cantoria sottostante alla cantoria principale.

Durante il regime sovietico, la comunità luterana venne privata della cattedrale, che venne usata come museo/sala da concerto. Nel 1962, la ditta tedesca Eule compì un parziale restauro allo strumento, restaurato nuovamente tra 1981 e 1983 dalla ditta olandese Flentrop. La cattedrale, ritornata all’uso liturgico di un tempo, viene costantemente inondata dal suono di questo gigante: la lista dei registri è fin troppo lunga e l’organista ha a disposizione un’infinità di combinazioni. Il repertorio più adatto per il Walcker di Rīga è senza dubbio quello sinfonico tedesco, ma anche il repertorio inglese e francese funzionano in modo assai convincente. Un nutrito team di organisti si occupa dell’attività musicale della cattedrale, con brevi concerti quotidiani ed eventi di maggior rilievo.

Quattro tastiere di 54 note (do1-fa5). Pedaliera di 27 note (do1-re3).

1 Manuale (Hauptwerk): Principal 16, Flauto Major 16, Viola di Gamba 16, Octav 8, Hohlflöte 8, Doppelflöte 8, Viola di Gamba 8, Gemshorn 8, Quintatön 8, Bourdon 8, Dulcian 8, Quinte 5 1/3, Sexquialtera II (5 1/3 e 3 1/5), Octav 4, Gemshorn 4, Gamba 4, Hohlflöte 4, Rohrflöte 4, Terz 3 1/5, Quinte 2 2/3, Octav 2, Superoctav 1, Cornett V (da do2), Mixtur VI, Scharff IV, Contrafagott 16, Tuba mirabilis 8, Trompette harm. 8, Cor anglais 8, Euphon 8 (ancia libera), Clairon 4, Cornettino 2.

2 Manuale: Geigenprincipal 16, Bourdon 16, Principal 8, Fugara 8, Spitzflöte 8, Rohrflöte 8, Concertflöte 8, Lieblich Gedeckt 8, Viola di Alta 8, Dolce 8, Principal 4, Fugara 4, Salicet 4, Flauto dolce 4, Quinte 2 2/3, Superoctav 2, Waldflöte 2, Terz 1 3/5, Cornett V (da sol2), Sesquialtera II (2 2/3 e 1 3/5), Mixtur IV, Aolodicon 16, Ophycleide 8, Fagott & Oboe 8, Oboe 4.

3 Manuale: Salicional 16, Lieblich Gedeckt 16, Geigenprincipal 8, Viola d'amour 8, Salicional 8, Wienerflöte 8, Gedeckt 8, Harmonika 8, Bourdon d'echo 8, Bifra II (8 e 4), Geigenprincipal 4, Spitzflöte 4, Traversflöte 4, Dolce 4, Piccolo 2, Mixtur IV, Vox humana 8, Basson 8, Clarinette 8.

4 Manuale (espressivo): Quintatön 16, Flötenprincipal 8, Unda maris 8, Melodica 8, Flute traversiere 8, Bourdon doux 8, Äoline 8, Voix celeste 8, Viola tremolo 8, Piffaro II (8 e 2!), Flötenprincipal 4, Gedecktflöte 4, Vox Angelica 4, Salicet 2, Harmonia ätheria III, Trompete 8, Physharmonika 8 (ancia libera).

Pedale (divisione aperta): Principalbaß 32, Grand Bourdon V 32, Octavbaß 16, Violonbaß 16, Contraviolonbaß 16, Subbaß 16, Flötenbaß 16, Gedecktbaß 16, Quintbaß 10 2/3, Octavbaß 8m Hohlflötenbaß 8, Gedecktbaß 8, Violoncello 8, Terzbaß 6 2/5, Octavbaß 4, Octav 2, Sexquialtera II (10 2/3 e 6 2/5), Mixtur V, Bombardon 32, Posaune 16, Trompete 8, Corno 4.

Pedale (divisione espressiva): Violon 16, Bourdon 16, Dolceflöte 8, Violon 8, Viola 4, Flautino 2, Serpent 16, Bassethorn 8.

Unioni: II-I, III-I, IV-I, III-II, IV-II, I-P, II-P, III-P, IV-P, P-I (Noli me tangere), Omni cop. (tutte le unioni).

Accessori: Sedici combinazioni fisse (Mezzoforte ped, Piano ped, Pianissimo ped, Pianissimo schwellped [ped. espressivo], tutti gli 8 e 4 del primo manuale [tranne i principali], quattro 8 e un 4 del primo manuale, tutti gli 8 e 4 del secondo manuale [tranne i principali], quattro 8 e due 4 del secondo manuale, cinque 8 e due 4 del terzo manuale, tre 8 e due 4 del terzo manuale, Forte quarto manuale, Tutti, Fortissimo [tutti i labiali del primo, secondo e terzo manuale], Forte [tutti i labiali 16, 8 e 4 del primo, secondo e terzo manuale], Mezzoforte, Trompeten-Chor [coro d'ance], Sette annullatori (Man 1, Man 2, Man 3, Man 4, tutti i manuali, pedale aperto, pedale espressivo), Kombinations-Prolongement (fissa la registrazione corrente permettendo di preparare la combinazione successiva), Tremolo per Vox humana e Bourdon d'echo (III), Tremolo per Oboe (II).

Leve Barker per il primo manuale, il secondo manuale, pedale, registri, unioni e Principalbaß.

La chiesa del Gesù, parrocchia luterana di Rīga, venne edificata nel XVII secolo durante l’occupazione svedese: la prima pietra venne posata il 19 luglio 1636 ed in soli due anni la chiesa era completata. Questo primo edificio venne distrutto dai russi nell’assedio del 1636, che prima usarono la chiesa come fortificazione per poi razziarla e darla alle fiamme. Una nuova chiesa venne costruita nel 1688, ma la fine fu la stessa della precedente, questa volta per mano dell’esercito svedese, che la distrusse il 6 luglio 1710. La terza chiesa venne fondata nel 1729 e consacrata il 29 aprile 1733: nella notte tra 11 e 12 luglio 1812, anche questo terzo edificio venne completamente distrutto, così come gran parte degli edifici circostanti. Con l’aiuto e la buona volontà della parrocchia, la prima pietra della quarta ed attuale chiesa venne posata il 9 ottobre 1818. Il tetto venne completato nel 1820. La chiesa, a pianta centrale ed in elegante stile neoclassico, è la più grande chiesa in legno del paese. 

Così come la storia delle chiese che si sono susseguite sullo stesso luogo, anche la storia degli organi è molto interessante: un primo strumento è documentato nel XVIII secolo mentre la chiesa attuale venne dotata di due nuovi organi in un breve intervallo l’uno dall’altro. La nuova chiesa del Gesù venne dotata di un organo a due manuali nel febbraio 1823, costruito da un tale Christen (?-?) che era anche conosciuto come organista. Pochi anni dopo, nel 1847, l’organaro August Martin (1838-1891), tedesco originario di Dachwing in Turingia ma con una bottega organara a Rīga, ricostruì lo strumento di Christen. Martin iniziò l’arte organaria nella bottega di E. Siegfried Hesse (?-?) con il quale si recò per la prima volta a Rīga per ricostruire l’organo della chiesa di San Pietro. Dopo essersi definitivamente trasferito in Lettonia, Martin costruì ben 86 organi nella sua bottega di Rīga, molti dei quali distrutti dalla Prima Guerra Mondiale.

Questo primo organo venne smantellato nel 1889 e venduto alla chiesa di Sabile, dove si trova ancora in uso. Il prospetto dell’organo Christen venne lasciato nella chiesa del Gesù, dove venne riutilizzato nel nuovo organo costruito nel 1889 da Wilhelm Sauer (Schönbeck, 23 marzo 1831 – Francoforte, 9 aprile 1916), celebre organaro tedesco di Francoforte sull’Oder, autore di grandiosi strumenti come quelli per la chiesa di San Tommaso a Lipsia (1889-1908), del Duomo di Brema (1894) e del Duomo di Berlino (1905). L’organo della chiesa del Gesù di Rīga, fortemente voluto dall’organista Oskars Sepskis (1850-1914), venne registrato con il numero d’opera 520. Sepskis, considerato il più rappresentativo compositore per organo lettone, fu organista della chiesa del Gesù tra il 1884 ed il 1894.

Dopo i danni subiti durante la seconda guerra mondiale, l’organo venne restaurato soltanto nel 1991 grazie all’intervento di un gruppo di organisti ed organari tedeschi e lettoni. I lavori di restauro e di ricostruzione delle canne mancanti vennero completati dalla ditta tedesca Eule (Bautzen). Il concerto d’inaugurazione ebbe luogo il 25 ottobre 1992. L’organista titolare è la professoressa Vita Kalnciema, insegnante d’organo al Conservatorio di Rīga e padrona di casa per il viaggio-studio per le classi d’organo di Göteborg e Copenaghen. Lo strumento della chiesa del Gesù, tra i migliori organi sinfonici della città, viene regolarmente impiegato per servizi religiosi, concerti e l’insegnamento agli studenti d’organo del Conservatorio.

Tre tastiere di 54 note (do1-fa5). Pedaliera di 27 note (do1-re3).

1 Manuale (Hauptwerk): Bordun 16, Prinzipal 8, Flute Harmonique 8, Viola di Gamba 8, Gemshorn 8, Oktave 4, Rohrflöte 4, Rauschquinte II, Mixtur IV, Trompete 8.

2 Manuale (Mittelwerk): Quintatön 16, Prinzipal 8, Rohrflöte 8, Salicional 8, Oktave 4, Flauto Dolce 4, Dolce 2 2/3, Cornett III.

3 Manuale (Schwellwerk, espressivo): Lieblich Gedackt 16, Prinzipal 8, Konzertflöte 8, Aeoline 8, Voix celeste 8, Fugara 4, Traversflöte 4, Flautino 2, Harmonia Aetheria III, Oboë 8.

Pedale: Prinzipal 16, Violon 16, Subbass 16, Prinzipal 8, Violoncello 8, Bassflöte 8, Posaune 16.

Unioni: II-I, III-I, III-II, I-P, II-P, III-P.

Accessori: Walze (pedale del crescendo), combinazione libera.

Trasmissione meccanica con leva Barker.

Un altro strumento di scuola tedesca che merita di essere descritto è il grande organo della chiesa vecchia di Santa Gertrude, chiesa della comunità tedesca di Rīga: nella capitale esistono due chiese dedicate a Santa Gertrude, una conosciuta come chiesa vecchia ed un’altra come chiesa nuova. La chiesa vecchia, distrutta e ricostruita più volte, venne ricostruita in stile neogotico tra il 1866 ed il 1869. Pochi anni dopo venne dotata di un grande organo, costruito da August e Emil Martin e completato nel 1873. Si trattava dell’organo più grande costruito da August Martin, con una bella cassa neogotica e 30 registri disposti su tre manuali e pedaliera.

August Martin introdusse nel Baltico alcune caratteristiche costruttive provenienti dalla Germania centrale, tradizioni alle quali rimase legato per tutta la durata della sua attività. Anche in strumenti limitati, sempre caratterizzati da un’elevata qualità costruttiva, egli cercò sempre di completare il coro dei principali fino al Ripieno. Martin era solito costruire ance libere al pedale, generalmente una Posaune 16, ma costruì sempre ance battenti per le trombe delle tastiere. Quando era presente un secondo manuale, questo era caratterizzato da flauti e registri violeggianti, in netta contrapposizione con il primo manuale dominato dai registri del ripieno classico.

L’organo per la chiesa vecchia di Santa Gertrude non risultò all’altezza delle aspettative: l’organista titolare, il compositore Oskars Sepskis, non si dimostrò soddisfatto dello strumento, considerato già superato e inadatto per il repertorio di allora. Per questo motivo, la ditta tedesca E.F. Walcker venne incaricata di ricostruire l’organo nel 1891. Non ancora soddisfatti del risultato ottenuto con la parziale ricostruzione, lo strumento venne definitivamente smantellato nel 1909 e trasferito nella chiesa nuova di Santa Gertrude, costruita tra il 1903 ed il 1906 per accogliere un maggior numero di fedeli.

Dietro alla facciata originale, lasciata nella chiesa vecchia per volontà dell’architetto Johann Daniel Felsko (1913-1902), che considerava tale mostra parte integrante dell’interno della chiesa, venne costruito nel 1901 un nuovo organo dalla ditta Sauer di Francoforte, firmato come numero d’opera 989. Anche le canne di facciata, appartenenti al Principal 16 dell’organo Martin, vennero riutilizzate per il nuovo strumento. Le sonorità romantiche di quest’organo ben si prestano al repertorio tedesco coevo, così come per quello italiano: durante la visita, scelsi di testare lo strumento con opere di Marco Enrico Bossi, che riuscirono appropriate e molto convincenti.

Tre tastiere di 56 note (do1-sol5). Pedaliera di 30 note (do1-fa3).

1 Manuale (Hauptwerk): Principal 16, Principal 8, Gamba 8, Doppelflute 8, Quintaton 8, Gemshorn 8, Bourdon 8, Octave 4, Rohrflute 4, Rauschquinte II, Mixtur III, Cornet IV, Trompete 8.

2 Manuale (Positiv): Bourdon 16, Principal 8, Rohrflute 8, Dolce 8, Salicional 8, Concertflute 8, Octave 4, Traversflute 4, Piccolo 2, Mixtur IV, Schalmey 8, Cor Anglais 8.

3 Manuale (Schwellwerk, espressivo): Lieblich Gedackt 16, Geigenprincipal 8, Soloflute 8, Gedackt 8, Aeoline 8, Voix Celestis 8, Fugara 4, Fernflute 4, Flautino 2, Oboe 8.

Pedale: Principal 16, Violon 16, Subbass 16, Lieblich Gedackt 16, Quint 10 2/3, Octave 8, Cello 8, Gedackt 8, Octave 4, Posaune 16.

Unioni: II-I, III-I, III-II, I-P, II-P, III-P, Ped 4.

Accessori: due combinazioni libere, tre combinazioni fisse (MF, F, Tutti), Walze (pedale del crescendo).

Trasmissione pneumatica.

Poco distante dalla cattedrale della Santissima Trinità, la chiesa di Sant’Anna a Liepāja custodisce un altro grande strumento di scuola tardoromantica tedesca. La chiesa, officiata dal rito evangelico luterano, è la più antica della città: venne costruita nel 1587 dal duca Gottardo (?-?) che la dedicò al nome della sua defunta sposa Anna (?-?). La chiesa venne profondamente ricostruita nel XIX secolo in stile neogotico. L’organo, collocato sulla cantoria di controfacciata, è il terzo in ordine di grandezza in Lettonia: venne costruito nel 1913 dalla ditta tedesca E.F. Walcker con il numero d’opera 1763, con il riutilizzo di parte del materiale proveniente dall’organo preesistente, sul quale suonava l’organista e organaro Karl Herrmann. Trovato in condizioni appena suonabili durante la visita, è opinione condivisa che questo strumento di dimensioni eccezionali e dalla notevole qualità timbrica sia bisognoso di un profondo restauro che lo riporti allo splendore di un tempo: interessante la grande quantità di registri di fondo di 8 piedi, tipici della scuola tardoromantica tedesca, con influenze francesi per quanto riguarda la disposizione fonica del terzo manuale.

Quattro tastiere di 58 note (do1-la5). Pedaliera di 30 note (do1-fa3).

1 Manuale (Hauptwerk): Prinzipal 16, Bourdon 16, Prinzipal 8, Flute harmonique 8, Portunalflöte 8, Gemshorn 8, Viola di Gamba 8, Gedackt 8, Oktave 4, Hohlflöte 4, Rquschquinte 2 2/3, Oktave 2, Mixtur III-IV, Cornett III-VIII, Trompete 8.

2 Manuale (Positiv, espressivo): Gedackt 16, Prinzipal 8, Gedackt 8, Salicional 8, Fugara 4, Flautino 2, Mixtur III-IV, Horn 8, Clarinette 8.

3 Manuale (Schwellwerk, espressivo): Lieblich Gedackt 16, Prinzipal 8, Doppelflöte 8, Quintatön 8, Fugara 8, Lieblich Gedackt 8, Harmonica 8, Dolce 8, Aeoline 8, Voix Celeste 8, Prinzipal 4, flöte 4, Piccolo 2, Plein-Jeu VII, Basson 16, Trompette Harmonique 8, Oboe 8, Clairon 4.

4 Manuale (Fernwerk, eco espressivo): Bourdon Doux 8, Echo Gamba 8, Vox Angelica 8, Spitzflöte 4, Campanelli IV, Vox Humana 8, Tremolo.

Pedale: Prinzipalbass 16, Violonbass 16, Subbass 16, Lieblich Gedackt 16, Quintbass 10 2/3, Oktavbass 8, Cello 8, Posaune 16.

Unioni: II-I, III-I, III-II, I-P, II-P, III-P, IV-P, Sub III-I, Super III, Super I, Super III-II, Super III-I, Super II-I, Super IV.

Accessori: Combinazioni fisse, quattro combinazioni libere, Walze.

Trasmissione elettropneumatica.

La cattedrale cattolica di Rīga, dedicata a San Giacomo, venne consacrata nel 1225 ed è una delle chiese più grandi del centro cittadino. Costruita in mattoni rossi, è dominata da un’alta torre gotica. Utilizzata durante i secoli prima dalla comunità svedese, poi da quella tedesca e da quella estone, la cattedrale di San Giacomo è ritornata alla comunità cattolica dopo un referendum nel 1923.

L’organo attuale, opera numero 322 di Emil Martin, venne completato nel 1913 con il riutilizzo della monumentale cassa barocca che conteneva l’organo costruito da Heinrich Andreas Contius nel 1761. Seppur dotato di due manuali soltanto, l’organo della cattedrale cattolica di Rīga dispone di ben 37 registri, con una grande abbondanza di registri di fondo e di registri violeggianti. I registri ad ancia sono solamente tre. La cantoria dov’è collocato l’organo è impressionantemente alta e permette allo strumento di diffondere le sue sonorità nella navata gotica con un effetto particolarmente bello, come se la musica arrivasse da molto lontano. L’ampia paletta fonica offre una notevole scelta di combinazioni. Ho trovato questo strumento veramente bello, forse il mio preferito nella visita agli organi della capitale baltica. I registri, ben costruiti ed intonati, lo rendono tra i migliori esempi dell’arte di Emil Martin.

Due tastiere di 54 note (do1-fa5). Pedaliera di 30 note (do1-fa3).

1 Manuale (Hauptwerk): Bourdon 16, Principal 8, Viola di Gamba 8, Flute Harmonique 8, Quintaton 8, Gemshorn 8, Gedeckt 8, Dolce 8, Octave 4, Rohrflöte 4, Octave 2, Kornett IV-V, Mixtur V, Trompete 8.

2 Manuale (Schwellwerk, espressivo): Gedeckt 16, Geigenprincipal 8, Viola 8, Konzertflöte 8, Lieblich Gedeckt 8, Salicional 8, Aeoline 8, Vox Coelestis 8, Fugara 4, Fernflöte 4, Quinte 2 2/3, Flautino 2, Harmonia Aetheria III, Oboe 8, Tremulant.

Pedale: Principalbass 16, Violonbass 16, Subbass 16, Gedecktbass 16 (trasm.), Octavbass 8, Violoncello 8, Bassflöte 8 (trasm.), Octave 4, Posaune 16.

Unioni: II-I, III-I, III-II, Super I, Super II-I, Super III-I, Super III-II, Sub III-I, Super II, Super III, Sub III, I-P, II-P, III-P, Super P.

Accessori: quattro combinazioni libere, Walze.

Trasmissione pneumatica.

Lo strumento storico più recente visitato durante questo viaggio-studio è conservato presso l’Università di Rīga: si tratta di un grande organo E.F. Walcker costruito nel 1937 con il numero d’opera 2544 ed installato nell’aula magna dell’Università cittadina. I registri sono tanti, alcuni dei quali trasmessi. Il suono è potente e molto sonoro nell’aula, caratterizzata da un’acustica abbastanza asciutta.

Tre tastiere di 58 note (do1-la5). Pedaliera di 32 note (do1-sol3).

1 Manuale (Hauptwerk): Principal 16, Principal 8, Viola di Gamba 8, Dulciana 8, Hohlflöte 8, Gemshorn 8, Nachthorn 8, Viola d'Orchestre 8 (dal 2 Man), Oktav 4, Rohrflöte 4, Oktav 2, Mixtur II, Oktavmixtur III, Trompete 8, Echobourdon 8 (dal 3 Man), Vox Humana 8 (dal 3 Man), Tremolo (dal 3 Man), Turmglocken (campane, da sol2 a sol3).

2 Manuale (Schwellpositiv, espressivo): Lieblich Gedeckt 16, Geigenprincipal 8, Viola d'Orchestre 8, Konzertflöte 8, Lieblich Gedeckt 8, Aeoline 8 (dal 3 Man), Voix Celeste 8 (dal 3 Man), Flauto Amabile 8 (dal 3 Man), Salicional 8 (dal 3 Man), Principal 4, Traversflöte 4, Viola 4, Nasat 2 2/3, Koppelflöte 2, Terzflöte 1 3/5, Superquint 1 1/3, Septime 1 1/7, Sifflöte 1, Cimbel V, Klarinette 8, Echobourdon 8 (dal 3 Man), Vox Humana 8 (dal 3 Man), Tremolo (dal 3 Man), Celeste, Tremolo Celeste.

3 Manuale
(Schwellwerk, espressivo): Quintatoen 16, Hornprincipal 8, Gedackt 8, Salicional 8, Flauto Amabile 8, Aeoline 8, Voix celeste 8, Principal 4, Flauto Dolce 4, Flautino 2, Sesquialtera II, Harmonia Atheria III, Orchesteroboe 8.
(Fernwerk, eco espressivo): Echobourdon 8, Vox Humana 8, Tremolo.

Pedale: Principal 16, Subbass 16, Aeoline 16 (dal 3 Man), Zartbass 16 (dal 3 Man), Quinte 10 2/3, Oktave 8, Gedecktbass 8, Violoncello 8, Oktava 4, Mixtur IV, Sordun 32, Posaune 16, Basstuba 8, Singend kornett 4, Glocken (campane).

Unioni: II-I, II-P, I-P, Super I, Super II, Sub II, Super II-I, Sub II-I, Generalkoppel (inserisce tutte le unioni).

Accessori: sei combinazioni fisse (PP, P, MF, F, FF, Tutti), due combinazioni libere, Walze.

Trasmissione elettropneumatica.

A conclusione di questo resoconto degli organi visitati, devo ricordare i due organi della chiesa luterana di Dubulti, costruito dalla ditta inglese Driver & Co. nel 1925, e l’organo americano della chiesa anglicana del Santissimo Salvatore a Rīga, costruito dalla ditta Johnson & Co. 1892 e dove abbiamo tenuto il concerto degli studenti. Questi due organi, recentemente acquistati ed installati nelle corrispettive nuove destinazioni, hanno sonorità molto differenti dagli altri organi visitati, appartenendo ad un una scuola organaria molto distante dalla tradizione baltica. Mentre il grande tre tastiere di Dubulti sembra aver mantenuto il suo aspetto fonico originario, molti dubbi restano sull'integrità dell'organo Johnson & Co., strumento che probabilmente era stato modificato già prima dell'installazione in Lettonia.

Tre tastiere di 61 note (do1-do6). Pedaliera di 32 note (do1-sol3).

1 Manuale (Choir): Orchestral Gamba 8, Rohr Flute 8, Salicet 4, Concert Flute 4, Octave 2, Clarinette 8.

2 Manuale (Great): Contra Gedacht 16, Large Open Diapason 8, Small Open Diapason 8, Claribel Flute 8, Salicional 8, Viola Principal 4, Flauto Traverso 4, Fifteenth 2, Trumpet 8.

3 Manuale (Swell, espressivo): Lieblich Bourdon 16, Violin Diapason 8, Gedackt 8, Vox Angelica 8, Voix Celeste 8, Principal 4, Lieblich Flute 4, Mixture II, Cornopean 8, Oboe 8.

Pedale: Diapason Bass 16, Subbass 16, Diapason Bass 8, Flute Bass 8.

Unioni: Sw-Gt, Ch-Gt, Sw-Ch, Ch-Ped, Gt-Ped, Sw-Ped.

Trasmissione elettrica per il pedale. Trasmissione meccanica per le tastiere.

Due tastiere di 58 note (do1-la5). Pedaliera di 27 note (do1-re3).

1 Manuale (Great): Prinicpal 8, Hohlflöte 8, Octave 4, Flöte d'Amour 4, Fifteenth 2, Mixtur III, Trumpet 8.

2 Manuale (Swell, espressivo): Holzgedackt 8, Rohrflöte 4, Blockflöte 2, Sesquialtera II, Oboe 8.

Pedale: Subbass 16, Diapason 8, Choralbass 4, Posaune 16.

Unioni: Gt-Ped, Sw-Ped, Sw-Gt.

Accessori: Piano Gt, Forte Gt.


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